Villa Ghisilieri

il Cuore perduto della Città Ideale

La facciata nord dell’ala nord venne aggiunta al complesso monumentale prima del 1765, anno della morte del Marchese Filippo Carlo Ghisilieri. Essa si articolava su tre piani con l’ingresso al centro, il timpano centrale con lo stemma nobiliare della famiglia senatoria e ai lati si ergevano due torrette avanzate verso il parco. Oggi di questa splendida facciata, quasi del tutto integra fino agli anni Sessanta del Novecento, rimangono pochissime finestre con decorazioni settecentesche a quadratura realizzate sotto la direzione artistica di Mauro Aldrovandini.

STORIA

Tra gli elementi caratterizzanti l’intero complesso si annovera la facciata nord dell’ala nord del palazzo Ghisilieri nella sua condizione “originaria” o del “massimo splendore”, documentata da immagini d’epoca del 1909 e del 1920.

Il fronte originario appare monumentale per le dimensioni e la magnificenza, ed altrettanto sobrio e severo per la regolarità e la modularità delle aperture. Esso si articolava su tre livelli, presentava un ingresso al centro sull’asse di simmetria, mentre ai lati si erigevano due torrette sopravanzate che chiudevano il prospetto alle ali unitamente ad un frontone centrale al centro del quale stava lo stemma nobiliare della famiglia senatoria bolognese dei Ghisilieri.

La severità e la semplicità dello schema compositivo per linee orizzontali e verticali, oltre a creare moduli rigorosi e ben riconoscibili, si sposa con una ricchissima decorazione parietale, che oggi purtroppo si intravede appena, ma di cui si intuisce la grandezza e varietà, che conferiva all’insieme un aspetto nobile e elegante con finte cornici dipinte attorno alle finestre e tracce ormai labilissime di quadratura a compartimentazione delle superfici.

Il risultato finale è un bilanciato proporzionamento di regola e decoro, di castità e ricchezza compositiva, un unicum pertanto in cui ragione e fantasia si fondono bilanciandosi vicendevolmente.

Oggi di questa splendida facciata, quasi del tutto integra fino agli anni sessanta del novecento, rimangono pochi lacerti.

APPARATO DECORATIVO

La facciata nord, come la vediamo nelle cartoline di inizio del Novecento, possedeva un apparato decorativo di estrema completezza e varietà che è stato restituito in un’ipotesi ricostruttiva. La caduta del colore ed il degrado biologico delle superfici intonacate hanno reso quasi del tutto irriconoscibili tali meraviglie. Sussistono alcuni lacerti di decorazione con paraste a finto bugnato ai lati estremi della facciata ed alcune volute sulle finestre. Nella medesima facciata, in prossimità della torretta adiacente al borgo, sono rimaste le incisioni sull’intonaco delle membrature che simulavano i capitelli ed il timpano della decorazione attorno alle finestre del piano secondo, oltre al lacerto di bugnato in corrispondenza dell’angolo ovest del fabbricato.